
Il tramonto di un estate.
Non potrei vivere senza questo, mi ricorda me, il vento, il sapore del sale, la sabbia fine, il tepore del sole che muore.
Oggi sono questa, oggi assomiglio al sole che tramonta, la luce è forte anche se sta calando.
appunti di pensieri, cose che faccio, cose che osservo quando "giro"per le strade di questa vita, cose nuove che scopro, cose nuove che sogno, fino quando poi un giorno, credo, deciderò di fermarmi
“This is the way that we love
Like it’s forever
Then live the rest of our life
But not togheter”
-Questo è il modo in cui amiamo, come se fosse per sempre, poi viviamo il resto della nostra vita ma non insieme–
“Wake up in the morning stumble on my life
Can’t get no love whithout sacrifice”
-mi sono svegliato al mattino inciampando nella mia vita, non si può ottenere amore senza sacrificio-
“I feel as if I’m wasted,
And I m wasted everyday”
- mi sento come se avessi sprecato tempo e come se mi fossi sprecata io ogni giorno-
“Two o’clock in the morning
Something’ s on my mind
Can’t get no rest
Keep walking around
If I pretend that nothing ever went wrong
I can get to my sleep
I can think that we just carried on
This the hardest story that I’ve ever told”
-Due del mattino non riesco a riposare, cammino in giro
Se faccio finta che niente sia andato male posso tornare a dormire
Potrei pensare che abbiamo voltato pagina.
Questa è la storia più difficile che abbia mai raccontato-
“This the you left me
I m not pretending
No hope, no love, no glory, no happy ending”
-questo è il modo in cui mi hai lasciato, non sto fingendo,
senza speranza, senza amore, senza gloria, senza lieto fine-
Happy ending ( Mika)
Apriamo uno scorcio sulla gioventù bruciata del dopoduemila, Marco e Anna, per la privacy mettiamo due nomi di fantasia, sono belli e giovani, lei ha 27 anni lui quasi 30, Marco e Anna hanno 3 bimbi, Marco e Anna fino ieri erano una famiglia ma oggi non lo sono più.
Marco e Anna non sono mai stati felici.
Si erano conosciuti sei anni prima nel bar dove lavorava lei, a Sanremo.
Per Anna era l’ennesimo lavoro, all’epoca aveva solo 20 anni, ma lavorava ormai già da quando ne aveva quindici, aveva fatto la cameriera, la commessa, la donna delle pulizie.
Anche Marco aveva iniziato a lavorare presto, come muratore, da giovanissimo, aveva passato un paio d’anni a lavorare nel Tigullio, come aiuto, poi aveva preso coraggio e si era trasferito in Francia, pur mantenendo la residenza in Italia, così quello che guadagnava se non altro non era vincolato alle leggi italiane.
Era stato bello, un’esperienza che se non altro lo distraeva dai suoi pensieri, dalla ex che l’aveva mollato, dalla madre che nemmeno gli parlava e dal padre che non aveva mai conosciuto.
Tutto filava liscio nella sua vita, fino a quel giorno, a Sanremo, in quel bar, faceva caldo, lui aveva chiesto una birra, lei bellissima gli aveva sorriso.
Colpo di fulmine, dopo una settimana stavano insieme. Dopo due mesi Anna scoprì di aspettare un bambino.
Anna però era giovane, Anna forse dentro era ancora troppo bambina per iniziare a pensare seriamente di doverne crescerne uno, anzi una.
Del fatto che non erano ancora sposati non le importava, lei amava Marco e sapeva bene che Marco amava lei, questo bastava, un pezzo di carta non serviva certo a chiarirle quello che provava.
Nel suo cuore desiderava quella bambina, ma era depressa e la depressione si è fatta più forte quando il padrone del bar, non appena la pancia ha iniziato a spuntare fuori l’ha licenziata.
Ha passato una settimana a letto a piangere.
Marco non sapeva che fare, ma, un giorno ha capito, le ha detto: “Sposiamoci.”
Si sono sposati in comune e dopo poco è nata la bimba.
La vita riprende, Marco è lontano spesso, lavora sempre in Francia, Anna ogni giorno si fa più donna, Anna cresce con la sua bimba, cresce e per fortuna continua ad amare Marco. Passano due anni e arriva un altro bimbo, passa un anno e ne arriva un altro ancora.
Ormai Anna fa la mamma a tempo pieno, ma non è facile, è da sola, ha solo un’amica che ogni tanto le da una mano…ma ogni tanto non basta, quando hai si hanno due bimbi e un neonato.
Anna ricade nel circolo maledetto della depressione, ma questa volta è più grave perché inizia a bere.
Marco purtroppo non si accorge di nulla, sta sempre fuori così tanto, non nota nulla di strano, lui in quel periodo è preso solo dalla voglia di guadagnare e dai suoi bambini.
Le spese sono tante, l’affitto, il padrone di casa, che per fortuna non li assilla troppo, in cambio di qualche lavoro nell’ appartamento, il progetto di comprare un auto, qualche debito da saldare.
E’ dura, ma il parlottio dei bimbi rende sopportabile qualunque sacrificio.
Anna non dice nulla, quando c’è Marco, a tavola non si azzarda neanche a toccare neanche il vino.
Le settimane continuano a passare. Chi inizia a notare qualcosa di strano è proprio l’amica, si accorge che Anna esce meno con i bambini, vede le tapparelle abbassate a volte anche fino mezzogiorno.
Sospetta, sente che c’è qualcosa che non va.
Un giorno telefona ad Anna, visto che al campanello non c’era verso di farsi aprire e nell ‘ apparecchio sente la sua voce…spezzata e non di pianto…pareva addormentata, sembrava buffa, lì per lì ha pensato: “Scherza” ma poi ha capito, Anna non scherzava, Anna era ubriaca… e di sicuro era già successo altre volte…ecco perché tutte quelle stranezze.
E i bimbi? In quei momenti chi stava con loro?
L’amica non ci pensa due volte, segnala tutto ai servizi sociali, senza nemmeno tentare di avvisare Marco.
Forse la sua decisione non è stata delle migliori forse prima si poteva tentare di arrivare a una soluzione insieme, forse si poteva parlare…
Gli assistenti sociali chiamano a casa, Marco non c’è, si fanno dire da Anna, che ancora non ha capito, quando possono trovarlo.
Richiamano, Marco risponde e gli crolla il mondo addosso.
Marco e Anna litigano, Anna piange e va via di casa, sta via due notti.
Marco è pazzo di rabbia e di gelosia.
E’ arrabbiato con Anna, ma in realtà è arrabbiato con se stesso per non aver capito.
Anna finalmente torna, i bimbi sono felici di rivederla.
Anna chiede scusa a Marco, gli dice che non capiterà mai più, che è stata debole e che è successo solo qualche volta.
Giura e stragiura, Marco le crede, ma ora il problema sono gli assistenti sociali, ormai sono stati avvertiti, ora faranno indagini.
Infatti accade così, Anna sola, poi solo Marco, poi insieme, vengono convocati più volte, vengono interrogati da semplici impiegate e da psicologi, Anna viene messa sotto cura e viene inviata al centro di salute mentale della zona, va ai colloqui più o meno regolarmente, ma un giorno a casa arriva un foglio dove si comunica la richiesta di allontanamento della bambina più grande. E’ solo una richiesta…ma una richiesta che prima o poi avrà una risposta.
La bimba viene subito mandata a vivere dalla nonna per dimostrare che non vive in quell’ambiente, che è serena e che non sa cos’è l’alcool e loro decidono di trasferirsi lontano.
A Marco torna in mente quel paesino tranquillo dove aveva lavorato tanti anni prima, nella riviera di levante, là era davvero bello, là era tutto tranquillo, là forse la vita era più facile.
Iniziano a cercare casa, ma sono giovani, senza un lavoro fisso e con 3 bimbi, che garanzie possono offrire?
Le agenzie pretendono troppi soldi, allora almeno per i primi tempi decidono di cercare per conto loro e internet è il mezzo più rapido… le prime telefonate non hanno successo, la cantilena è sempre la stessa: “E’ stata affittata, è stata affittata” Ne trovano un libero, ma è nell’ entroterra, lontano dalle scuole e dalla vita, per loro che sono sempre senza le quattro ruote, la vanno lo stesso a vedere, la proprietaria è sgarbata…e comunque la casa davvero non va bene, decidono di proseguire la ricerca…ed ecco un lume di speranza, la casa è abbastanza vicina al mare, il posto è carino, le stanze sono 3, c’è anche il giardino.
Chiamano e per il giorno successivo ottengono un appuntamento. Questa volta c’è una giovane proprietaria, o probabilmente la figlia del proprietario ad attenderli, è gentile, loro con la tempesta che hanno nel cuore hanno solo bisogno di sentirsi finalmente accettati.
Certo la casa non è proprio in riva al mare e con i passeggini non sarà facile, non sarà facile soprattutto se Anna continuerà ad indossare zeppe così alte, vezzo di femminilità che ancora la contraddistingue.
La casa piace moltissimo a Marco abbastanza ad Anna.
A Marco piace anche perchè la sera prima l’ hanno contattato per un possibile lavoro in un impresa lì vicino, avrebbe avuto l’incarico solo per qualche mese, certo, ma era comunque qualcosa.
I giovani si siedono si guardano negli occhi, Marco le dice: “Amò… ho il lavoro qui, la casa è grande…” e Anna. “Sì” ma non sembra convinta, non è la casa ancora l’ ansia che sente dentro a non piacerle?
Marco aggiunge scherzoso: “Amò facciamo come vuoi…sempre come vuoi”
La proprietaria li aiuta un po’ e da sola dice, se ci volete pensare…ma loro non ci volevano pensare, loro la casa la volevano e subito, loro avevano bisogno di allontanarsi da Sanremo, loro volevano iniziare una vita normale.
Lasciano un anticipo e già da quella sera hanno le chiavi, il mattino dopo Anna esce, desidera un lavoro, desidera non fare più solo la mamma, tanto due bimbi ormai potevano essere iscritti all’ asilo.
Ha fortuna, benché l’estate sia iniziata da un po’ trova comunque un ristorante che sta cercando una cameriera stagionale e se si comporterà bene potrà avere il contratto rinnovato per tutto l’anno, è un’occasione Anna deve essere cos’ brava da non lasciarsela scappare.
Ma Anna non è brava, comincia subito a stufarsi, al lavoro rompe tanti bicchieri, si arrabbia con Marco, dice che la casa è troppo lontana dal ristorante, nelle ore libere non torna, non va dai bambini.
Anna e Marco litigano un’altra volta.
Alzano la voce, tanto, gli altri inquilini li sentono.
Passa un altro giorno, Anna va lavorare, ma, quella sera non torna e non torna nemmeno quando non è più sera ma diventa notte.
Rientra tardi, alle 03.00 i bambini per fortuna dormono, ma Marco no e quando la vede arrivare le grida di tutto dal terrazzo, Anna entra a casa e scoppia un’ altra lite furibonda.
Forse Anna ha di nuovo bevuto. Gli altri inquilini sentono un’ altra volta le grida, non capiscono cosa succede e la mattina dopo avvertono i padroni di questi episodi notturni.
Ne sono evidentemente infastiditi, loro in fondo sono lì solo per le vacanze estive e desiderano solo riposare.
Passa un altro giorno, stessa scena, proprio la stessa fino alle 20.00.
Anna dopo quell’ora risulta irreperibile… Marco prova e riprova, fino a notte, fino a quando non riceve lui una chiamata, è il pronto soccorso, hanno portato Anna, trovata in coma etilico sulla spiaggia.
Anna ora dorme, sembra tranquilla ma ancora non parla e non sembra molto recettiva.
Marco capisce che se ama i suoi bambini la storia con Anna in quel momento deve finire… anzi quando lo capisce nel suo cuore la storia con Anna è già finita.
Prepara un borsone con le cose di Anna e un borsone con le cose sue e dei figli.
Appena spunta l’ alba esce chiude piano la porta, poi il cancello, quasi fosse un rito, quasi volesse liberarsi del suo amore, va in paese e lascia le chiavi nella buca della posta dei padroni è davvero presto, non può svegliarli a quell’ora.
Attende le 8.00 e appena apre il ristorante, dove lavorava Anna lascia lì le cose che le appartengono, spiega brevemente l’ accaduto alla proprietaria, ringrazia e va via. Anna verrà a riprendersele prima o poi, Anna è adulta i suoi bambini no. Va in stazione e con i figli per mano attende il primo treno che lo riporterà a Sanremo, dove dovrà iniziare le carte per un divorzio rimandato solo per amore.