domenica 16 marzo 2014

superstrada

Penso e ripenso, ma nessuna conclusione, una tastiera davanti a me, uno schermo e niente più.
C'è rabbia nel cuore. Crescere vuol dire cambiare, perdere qualcosa e aggiugere altre cose,
crescere vuol dire soffrire.
Non è sbagliato è soffrire, farlo da soli è sbagliato, se accade in compagnia passa prima.
Crescere è un virus, si sta un po' a letto, arriva la febbre, si suda, si rimane senza fame e senza forze e poi piano piano tutto passa, la malattia passa, basta un antipiretico o un antinfiammatorio e una mattina ci si ritrova grandi.
Grandi, ma con la testa piena di pensieri e tanto male che durerà ancora qualche giorno, perchè tutto quello che si è stati fino al giorno prima non va via in una notte di febbre.
Forse sto cambiando, può darsi che il viaggio sia fermo perchè devo mettere benzina, in teoria sarebbe facile solo che nell' area di sosta c'è qualcuno che mi da fastidio, i soliti, che passano e danno noia se una donna è da sola, da sola in mezzo a una superstrada. E' quasi notte in questo viaggio, dovrei cercare un posto per dormire, per riposarmi un po', guido da troppe ore, da troppi anni, la vista è offuscata, la mente non è lucida, ci vuole di corsa un albergo, anche solo un motel, per recuperare almeno 8 ore e vedere se domani mattina sono più io e se spunta un po' di sole. Fuori è freddo, è buio, le luci della strada non illuminano più e i fari delle auto abbagliano e basta. Ci sono tanti fari, troppi, le auto sono scure, corrono via veloci, vanno in fretta a cercare quello che non c'è.
Io devo riposare.

martedì 4 marzo 2014

pezzi di stelle

Domani tra terra e luna passa un asteroide... e alla mente tornano tante cose. La più semplice? X files. Telefilm cult di anni fa, ero ragazzina, sognavo gli extraterrestri, sognavo di sapere quello che non sappiamo, volevo la verità assoluta, volevo sapere cosa c'è oltre le stelle e in 2 ore di telefilm la sera, una volta a settimana mi pareva di capirlo di più.
E' tutto così semplice quando si è ragazzi, basta così poco e la mente va.
Qualcosa resta anche perchè io sono un'altra ma i sogni più o meno sono quelli, solo che ora ho capito che non sempre i sogni si possono inseguire e la mia verità non l'ho ancora trovata.
Stasera c'è vento, un vento strano, forte, un vento che sa proprio di asteroide, che sa di richiami lontani, sa di qualcosa di più, sa di forze che non conosciamo, è un un vento che sa di fine del mondo e se il mondo finisse tra poco forse finalmente la mia vita avrebbe senso.
A X files collego la scuola, il liceo, la chimica, i rumori, le mattine e le corse per arrivare al treno, alla mente tornano cose che poi sono spiegazioni, con la chimica c'era la letteratura italiana, latina o greca, la filosofia e pezzi poesie, andava bene tutto, io cercavo qualcuno che mi spiegasse di che cosa sono fatta e di che cosa è fatto il mondo e sono stata pure fortunata, ogni tanto l'ho trovato l'ho trovato. Proprio negli anni più bui della mia vita qualche luce è comparsa, così piccola ma così forte che è bastata a riempire tutta una vita.
Una luce che mi ha tenuto a galla, mi ha permesso di vivere, sono sopravvissuta al quasi inferno del niente e l'universo che domani per molti sarà solo una notizia di cultura generale sul giornale che compreranno e che il giorno stesso butteranno, quell'universo mi ha quasi sfiorata, quando ero più sola e più triste, quando ero quasi piccola, quando proprio non sapevo da chi andare per avere un po' di aiuto.
Probabilmente avrei qualcuno da ringraziare, perchè quel qualcuno mi ha regalato un po' di pace e nemmeno lo sa.