lunedì 15 settembre 2014

domande

Troppe

ci sono cose che vanno veramente male

Gli alberi dicono che l'autunno sta per cominciare, le foglie sono ancora verdi, ma molte già stanno cadendo.
Tra poco saranno gialle lo so e cercheranno di alleviare un po' il dolore, forse un altro scenario aiuterà a dimenticare le cose tristi.
Io vivo ora, scrivo ora, ma in realtà vorrei essere oltre, vorrei non dover più vivere questi giorni e ritrovarmi subito nel futuro qualunque esso sia.
Il presente è strano o lo facciamo strano noi, dice e non dice, non aiuta le scelte.
Il presente sfoca le cose e quasi si diverte a farmi vedere quanto tutto va male e quanto io non possa risolvere niente. Mi innervosisce questa cosa, perchè cerco una soluzione e non c'è.. Sono sfinita a forza di cercare, sono stanca perchè non so più dove andare e allora l'unica cosa che vorrei è riuscire a non fare più niente.
L'inverno... e dopo l'inverno un altra estate e poi un' altra ma io di estati ne ho già viste tante.
 Ho già visto molte cose, voglio davvero non vedere pù niente

mercoledì 27 agosto 2014

quando pare tutto finito

Il mio viaggio è finito o sta finendo.
Non ho più la forza, non mi importa più di me. La mia Concordia è naufragata e forse io ero pure il capitano, il capitano della mia vita, ma non sono scappata.
L'ho vista andare giù e sono andata giù con lei. Ora è in fondo a qualche bellissimo oceano e forse sta bene perchè può fare da casa per i pesci e ascoltare e canzoni delle sirene.
Ora non deve più lavorare.
Non si può aggiustare un vaso rotto, i pezzi sono ovunque e se anche se si dovessero trovare e si riuscissero a reincollare verrebbe una lavoro fatto male, non sarà mai più il vaso di prima, non si può assolutamente aggiustare qualcosa che è andato in mille pezzi.
Mi scuso se annoio, ma penso che tanti e tanti ora abbiano naufragato da qualche parte nella lro vita e quindi forse riescono a capire e condividere le mie parole. Forse è la solitudine ad intrappolarci e non riusciamo a liberarci.
Alla prossima

lunedì 18 agosto 2014

domenica 17 agosto 2014

cosa si scrive nei blog 2

Avevo bisogno di quello che scrivevo, avevo bisogno di copiare ovunque pezzi di frasi, di poesie di qualunque cosa avesse un suono dentro me.
Era il mio modo di farmi compagnia. Gli anni del liceo, i più duri eppure i più sensibili.
Sono gli anni che non riesco a scrollarmi di dosso.
Credo di aver inseguito troppo a lungo dei sogni, dei sogni irrealizzabili e un giorno a forza di correre mi sono persa.
Oggi in realtà c'è più poco di quei sogni, anche se li intravedo ancora da lontano c'è più poco.
E' tutto troppo cambiato, la vita vuole che paghi il conto, devo pagare ogni momento bello, devo pagare ogni volta in cui mi è sembrato di stare bene.
La vita mi dice di pagare tutto quello che ho provato a fare e questa volta devo pagare davvero.
Ho rimandato anche troppo a lungo
Non si è bambini per sempre, non si è ragazzi per sempre. L'innocenza un giorno se ne va e cosa resta? Niente.
Cosa posso scrivere in un blog... Quanto è andata male?
Non è detto che a tutti vada male, crescere non sinonimo di perdere qualcosa, le persone più intelligenti in realtà costruiscono molto di più di quello che avano prima, le persone più inelligenti riescono a nuotare e anche ad arrivare a riva.
Ma ci vuole l'intelligenza, la capacità di saper scegliere le cose giuste al momento giusto.
Io probabilmente sono sempre rimasta solo a guardarle e ho buttato via una vita che tra parentesi era la mia vita.

sabato 16 agosto 2014

lo zio Walt

Tanti saluti allo zio Walt o per chi non ha visto L'attimo fuggente, W.Whitman.
Con R.Williams si allontana un po' anche lui e quella volta, dove potevo essere? In che classe? Non mi ricordo, comunque al liceo... comunque quella volta so per certo di essere andata in biblioteca a cercare le sue poesie, di Whitman.
Io volevo vedere se aveva scritto davvero quello che avevo senito nel film,  avevo bisogno di una conferma e l'ho avuta. Era vero.
Non sono un'appassionata di letteratura americana, forse perchè non la conosco e dopo quegli anni non ho avuto tempo di conoscere molte altre cose quindi è rimasta lì e il libro ho dovuto restituirlo.
Però mi ricordo che tante e tante volte sui quaderni e sui libri ho scritto
 "Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggezza succhiando tutto il midollo della vita per non scoprire in punto di morte che non ero vissuta"

cosa si scrive nei blog

L'altro giorno una mia amica mi ha detto che i blog vanno aggiornti costantemente, almeno due volte a settimana, se no nessuno li legge.
Che politica è questa? Non so quanto può interessare che smalto ho oggi o che vestito avevo ieri, ma forse può interessare che da me il giorno dopo ferragosto c'è il sole, il cielo è blu eppure è freddo... e vivo al mare, forse può interessare anche che a mezzogiorno sto scrivendo con la luce accesa o può interessare che in questo momento mi sto stancando di guardare solo un video perchè dopo un po' bruciano gli occhi, ecco tutto questo forse può interessare.
Forse può interessare che consiglio a tutti quelli che stanno pensando di aprire un blog di non farlo, prendete una penna e un quaderno, appuntate la vita alla vecchia maniera almeno ogni volta che vorrete rileggervi non avrete bisogno di un caricabatterie e ogni volta che avrete voglia di scrivere non avrete bisogno di una tastiera e soparattutto non avrete bisogno di una password per trovarvi online e ultimo ma non ultimo non avrete bisogno di scrivere almeno due volte a settimana.
Siamo molto di più del pc che avete davanti.

sabato 14 giugno 2014

le estati che non iniziano

Quando non va non va, a volte ti pare che la soluzione sia lì a un passo e invece non c'è nessuna soluzione.
Ti fermi per capire dove sbagli, cosa sbagli, pensi, pensi, pensi ma non ci arrivi.
Non sai nemmeno dove hai cominciato a sbagliare.
Allora ti senti solo a metà e tu stesso sei a metà, metà di te vorrebbe lasciarsi andare, vorrebbe solo finire subito, l'altra metà ha ancora voglia di lottare e crede ma crede a cosa? Cosa c'è ancora da credere quando poi tutti ti piantano? Quando ti volti e capisci solo che sei sola e che forse sarà sempre così.
Questa è un'altra estate, un'altra estate che sta iniziando eppure è già finita.
Che peccato, chi l'avrebbe detto che andava così.

giovedì 10 aprile 2014

era solo una strada

E dopo poco la mia superstrada diventò una strada, lunga e scura, un tunnel da dove una tranquilla mattina come mille mattine, non sono mai uscita.
E se il buio e il freddo erano ovunque già da tempo forse potevo sentirmelo prima, dovevo capire... e invece ho lasciato che tutto succedesse senza fare niente.
Ho lasciato tutta la mia vita chiusa in un istante, in una corsa, in una distrazione perchè non valeva poi tanto quindi potevo anche distrarmi, ora ho capito.
La mia vita per me non valeva niente quella mattina e me la sono quasi lasciata sfuggire di mano, però non mi è sfuggita e ora è lì come una cosa nuova, intatta, non conosciuta.
Pare una cosa bella, una cosa delicata

domenica 16 marzo 2014

superstrada

Penso e ripenso, ma nessuna conclusione, una tastiera davanti a me, uno schermo e niente più.
C'è rabbia nel cuore. Crescere vuol dire cambiare, perdere qualcosa e aggiugere altre cose,
crescere vuol dire soffrire.
Non è sbagliato è soffrire, farlo da soli è sbagliato, se accade in compagnia passa prima.
Crescere è un virus, si sta un po' a letto, arriva la febbre, si suda, si rimane senza fame e senza forze e poi piano piano tutto passa, la malattia passa, basta un antipiretico o un antinfiammatorio e una mattina ci si ritrova grandi.
Grandi, ma con la testa piena di pensieri e tanto male che durerà ancora qualche giorno, perchè tutto quello che si è stati fino al giorno prima non va via in una notte di febbre.
Forse sto cambiando, può darsi che il viaggio sia fermo perchè devo mettere benzina, in teoria sarebbe facile solo che nell' area di sosta c'è qualcuno che mi da fastidio, i soliti, che passano e danno noia se una donna è da sola, da sola in mezzo a una superstrada. E' quasi notte in questo viaggio, dovrei cercare un posto per dormire, per riposarmi un po', guido da troppe ore, da troppi anni, la vista è offuscata, la mente non è lucida, ci vuole di corsa un albergo, anche solo un motel, per recuperare almeno 8 ore e vedere se domani mattina sono più io e se spunta un po' di sole. Fuori è freddo, è buio, le luci della strada non illuminano più e i fari delle auto abbagliano e basta. Ci sono tanti fari, troppi, le auto sono scure, corrono via veloci, vanno in fretta a cercare quello che non c'è.
Io devo riposare.

martedì 4 marzo 2014

pezzi di stelle

Domani tra terra e luna passa un asteroide... e alla mente tornano tante cose. La più semplice? X files. Telefilm cult di anni fa, ero ragazzina, sognavo gli extraterrestri, sognavo di sapere quello che non sappiamo, volevo la verità assoluta, volevo sapere cosa c'è oltre le stelle e in 2 ore di telefilm la sera, una volta a settimana mi pareva di capirlo di più.
E' tutto così semplice quando si è ragazzi, basta così poco e la mente va.
Qualcosa resta anche perchè io sono un'altra ma i sogni più o meno sono quelli, solo che ora ho capito che non sempre i sogni si possono inseguire e la mia verità non l'ho ancora trovata.
Stasera c'è vento, un vento strano, forte, un vento che sa proprio di asteroide, che sa di richiami lontani, sa di qualcosa di più, sa di forze che non conosciamo, è un un vento che sa di fine del mondo e se il mondo finisse tra poco forse finalmente la mia vita avrebbe senso.
A X files collego la scuola, il liceo, la chimica, i rumori, le mattine e le corse per arrivare al treno, alla mente tornano cose che poi sono spiegazioni, con la chimica c'era la letteratura italiana, latina o greca, la filosofia e pezzi poesie, andava bene tutto, io cercavo qualcuno che mi spiegasse di che cosa sono fatta e di che cosa è fatto il mondo e sono stata pure fortunata, ogni tanto l'ho trovato l'ho trovato. Proprio negli anni più bui della mia vita qualche luce è comparsa, così piccola ma così forte che è bastata a riempire tutta una vita.
Una luce che mi ha tenuto a galla, mi ha permesso di vivere, sono sopravvissuta al quasi inferno del niente e l'universo che domani per molti sarà solo una notizia di cultura generale sul giornale che compreranno e che il giorno stesso butteranno, quell'universo mi ha quasi sfiorata, quando ero più sola e più triste, quando ero quasi piccola, quando proprio non sapevo da chi andare per avere un po' di aiuto.
Probabilmente avrei qualcuno da ringraziare, perchè quel qualcuno mi ha regalato un po' di pace e nemmeno lo sa.


lunedì 24 febbraio 2014

andare più piano

Andare più piano,
i silenzi
la musica non può essere piena dalla mattina alla sera
dall inizio alla fine.

lunedì 17 febbraio 2014

se chiami chi non c'è

E' inutile chiamare chi non c'è, allora perchè lo facciamo?
Cosa cerchiamo, quale consolazione? Nessuna , non c'è consolazione al dolore, solo una fitta forte che non passa mai e stupidamente proprio quando la fitta è più forte chiamiamo chi non c'è.
E' uno scherzo della mente, la mente non è collegata con il cuore in quel momento... si vede.

domenica 16 febbraio 2014

colori 2

Ripeto è impossibile separare due colori che stanno bene insieme, ci provo (perchè?) ma più provo e più capisco che è impossibile.
Si fondono subito, si armonizzano tra loro e danno un altro colore ancora più bello.
Non ha senso cercare di dividerli.
Secondo me il problema è che spesso nella perfezione cerchiamo per forza l'imperfezione, perchè quando pare tutto bello, tutto a posto allora viene il dubbio di aver comunque sbagliato qualcosa, viene l'ansia di stare bene.
Quasi nessuno crede alla felicità e quasi tutti si accontentano, così tanto per vivere più o meno bene una vita ma se invece esistesse qualcosa di più per tutti?
Se fosse sbagliato accontentarsi sempre?

venerdì 7 febbraio 2014

ora il viaggio è fermo

E ci cado, era lì a dieci passi ed è arrivata di nuovo, prepotente, forte severa, urlante, la solitudine.
E' arrivata quando credevo di averla superata da un pezzo, è arrivata e si è presa tutto. Anzi fa peggio continua, spezza tutto, frantuma tutto, riempie la testa e la vita, non lascia un attimo.
Non posso mandarla via.
Non posso reagire o difendermi, non posso fare niente.
Posso solo restare a guardare quasi incantata tutte le cose che c'erano e ora non ci sono più, posso guardare e piangere per tutte le cose che sto prendendo senza nemmeno capire perchè.

Il viaggio si è fermato, per forza di cose ora deve un attimo fermarsi, ora deve difendere quello che resta e poi cercare una strada nuova e se questa strada non dovesse esistere allora il viaggio non ripartirà mai più.

A volte la vita finisce anche quando non si muore, a volte basta una parola e finisce per sempre un mondo intero e signori finisce anche se era il mondo più bello, più vero, più protetto e amato, finisce anche se era quella parte di vita per cui hai lavorato di più, niente, basta un secondo e finisce tutto.

Non mi sa di ristoro, il viaggio si è fermato, ma non ai rifornimenti, il furgoncino si è piantato in pieno deserto e più provo a ripartire più le ruote affondano nella sabbia, il  telefono non prende e tra poco sarà notte e freddo. Il rischio è alto. Si rischia proprio la vita. Va be vedremo, magari succede un miracolo.

domenica 26 gennaio 2014

colori

Quando mescoli due colori che stanno bene insieme è difficile separarli.

Pare che nella vita si incontrino cose vere e cose non vere, va tutto veloce, un istante può separare tutto e un altro istante può rimettere tutto a posto.
So cosa non voglio.
Non voglio stare male.
Non voglio sbagliare.
Non voglio essere il ripiego di nessuno.
Non è vero che per una domanda esiste solo un sì o un no subito, se la domanda è importante allora è giusto poter avere il tempo per pensare alla risposta.
E se chi ti ha fatto la domanda non ha questo tempo, non ha voglia di aspettare, allora per questa persona non era importante quella domanda e non eri importante nemmeno tu.
Certo è un po' triste, ci si sente la seconda scelta, ma non fa nemmeno male perchè ci sarà qualcun altro che sceglierà veramente, anzi magari ci sono già degli amici veri che ci hanno già scelto e i colori più belli si sono già mischiati

venerdì 24 gennaio 2014

legami

Qualche volta due gocce di acqua si incontrano, si fondono e diventano qualcosa di più bello, di più trasparente, di più grande, poi magari una punta di roccia, anche solo un rametto le divide.
E ciascuna di esse ritorna ad essere quello che era e niente più.
Allora che fine faranno queste due gocce? Non si sa, quello che è certo è che forse entrambe stanno cercando il mare e forse solo lì un giorno si reincontreranno.
Io spero che la vita sia di più, io spero che non basti un rametto, un filo d'erba a sciogliere i legami tra la gente, io proprio io, che di legami non ne ho mai avuti (o trovati) spero che ci sia qualcosa di più forte che unisce le persone che si cercano davvero.
Se no non è possibile andare avanti, la vita non avrebbe senso e forse incosapevolmente tutti saremmo davvero soli.


domenica 12 gennaio 2014

Giordano

Ho visto i fiumi d'America, con la loro solitudine
Ho visto il Tevere, ma non riesco a dire cosa ho provato quando ho visto il Giordano

(da itinerario da parigi a Gerusalemme)

Il giordano è un fiume modesto, nasce da un monte passa attraverso un lago, il lago di Tebiriade, dicevano senza mescolarsi alle sue acque che sono impure, poi inizia un lunghissimo percorso rettilineo, circa 300 km e va a spegnersi nel Mar Morto.
Il percorso però dall'inizio alla fine è abbastanza serpentiforme, come se non volesse morire e lì si sente l'orgoglio del Giordano e il suo orgoglio si sente anche perchè solo lì intorno c'è il verde, lì, in uno dei punti più bassi della terra.

venerdì 10 gennaio 2014

partire è un po morire

Edmond Haraucourt
Partire è un pò morire

Partire è un pò morire
rispetto a ciò che si ama
poiché lasciamo un pò di noi stessi
in ogni luogo ad ogni istante.
E' un dolore sottile e definitivo
come l'ultimo verso di un poema...
 
Partire è un pò morire
rispetto a ciò che si ama.
Si parte come per gioco
prima del viaggio estremo
e in ogni addio seminiamo
un pò della nostra anima.